Si è conclusa l'esercitazione Ermerald Move 2016 che ha visto il dispiegamento di oltre 3000 uomini e donne, provenienti da 10 Paesi europei, nelle acque del mar Tirreno centrale e sui poligoni sardi di Capo Teulada. Un evento in cui dieci stati membri dell'European Amphibious Initiative hanno condiviso forze navali e anfibie, capacità di comando e controllo per esprimere una forza anfibia multinazionale europea, in grado di intervenire ovunque ve ne sia necessità, in sinergia e all'interno di operazioni sotto egida NATO o a guida dell'Unione Europea. Dal 3 al 14 ottobre, le marine di Italia, quest'anno Host Nation dell'evento, Francia, Olanda, Spagna, Turchia, Regno Unito, Portogallo, Belgio, Finlandia e Svezia hanno dato seguito, per la seconda volta, al progetto EAI per ricercare un'interoperabilità e capacità anfibia "expeditionary, certi che lavorando in stretto contatto, soprattutto in tempi di pace, si potrà contare in futuro su una forza multinazionale europea impiegabile ovunque necessario. Un forte segnale di volontà, efficienza e integrazione. Gli uomini e i mezzi messi in campo, per questa edizione coordinati dalla Marina Militare, sono stati impegnati a bordo delle unità navali e a terra nel poligono sardo di Teulada. L'Italia ha partecipato con nave Cavour, sede di comando e controllo della costituita forza anfibia, nave Carabiniere, il sommergibile Pietro Venuti, un'aliquota di circa 400 fucilieri della Brigata Marina San Marco e 71 lagunari del Reggimento Lagunari Serenissima di Venezia. La Francia con la LHD FS Mistral e 200 marines, l'Olanda con la LPD HNLMS Rottherdam e 117 marines, la Spagna con la LHD SPS Juan Carlos I, la FFG SPS Numancia e 400 marines, la Turchia con la LST Osmangazi e 80 marines, il Regno Unito con 28 marines, il Portogallo con 90 marines, il Belgio con 121 marines, Finlandia e Svezia con uomini di staff. Inoltre l'intenso periodo di addestramento è stato reso ancora più complesso da una componente aerea composta da 9 velivoli AV8B Plus (3 italiani e 6 spagnoli) e 16 elicotteri di vario tipo imbarcati sulle unità navali. Operazioni navali complesse, attacchi aerei sulla flotta, minaccia di sommergibile e sorveglianza e controllo sui mari circostanti sono stati i temi addestrativi che hanno coinvolto gli equipaggi in mare, mentre per le truppe a terra l'addestramento è stato reso ancora più interessante dalle condizioni metereologiche, poco favorevoli ma valore aggiunto nel compimento della missione assegnata, fatta di assalti anfibi dal mare, movimenti tattici sul terreno e neutralizzazione di tutte le insidie messe in campo dalle controparti, in linea con il tema addestrativo. Capacità "Expeditionary" della forza da sbarco dell'European Amphibious Initiative, interoperabilità delle diverse forze in campo, e allo stesso tempo capacità di sostenersi facendo leva sul supporto fornito dalle navi in mare, sono stati gli obiettivi principali dell'esercitazione di quest'anno che aggiunge un altro importante tassello al progetto strategico dell'EAI, che è quello di raggiungere una piena integrazione e operatività in grado di esprimere una forza anfibia europea entro il 2020.
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